Passato il periodo più freddo dell’anno, le rondini annunciano il ritorno della primavera ed il nascere di nuovi frutti, come ci ricorda il detto popolare “dall’Annunziata la spiga è nata” La festività religiosa dell’Annunciazione di Maria si celebra, in genere, il 25 marzo.
Per mesi un’ampia zona del Centro Italia è stata chiusa, molti paesi sono stati distrutti, alcune opere d’arte sono andate perse per sempre, altre sono state recuperate ed esposte al pubblico per un breve periodo , e tra queste un’opera particolarmente ammirata proveniente dalla Chiesa dell’Annunciata di Poggio di Croce di Preci, realizzata da Giovanni del Biondo nel 1385.
Succedeva che gli artisti e le loro botteghe, composte da tutte quelle persone che contribuivano alla realizzazione dell’opera, venivano spesso incaricati di ripetere un soggetto già realizzato, di dipingere le stesse scene sacre osservate in altri luoghi, magari con qualche modica per soddisfare le richieste del committente.
Così per nostra fortuna, non avendo avuto l’occasione di andare a quella mostra, abbiamo trovato la scusa buona per recarci a Firenze superando la diffidenza, tipica di chi preferisce stare in natura, verso le città ed i luoghi densamente frequentati.
Giovanni del Biondo tra il 1370 ed il 1372 dipinge un trittico, conservato al Museo degli Innocenti. La scena dell’Annunciazione in cui sono rappresentate due rondini, come quella realizzata per la chiesa di Preci, viene qui affiancata da San Nicola di Bari e Sant’Antonio Abate.
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